Necrosectomia open

Il razionale della necrosectomia open è di rimuovere il tessuto pancreatico necrotico minimizzando il danno sui tessuti vitali. L’intervento è eseguito attraverso una incisione mediana o sottocostale. Dopo esposizione completa della loggia pancreatica si procede alla rimozione manuale del tessuto pancreatico necrotico, nel rispetto del tessuto pancreatico vitale. La necrosectomia può essere un intervento particolarmente complicato e a forte rischio di sanguinamento, anche perchè è eseguito su pazienti con importante compromissione del pancreas, infezione generalizzata, in condizioni generali non ottimali e degenti in unità di terapia intensiva. Alla fine della procedura di necrosectomia, sono state descritte quattro tecniche per permettere il successivo drenaggio dell’essudato pancreatico, dei succhi pancreatici e di ulteriori detriti necrotici dalla loggia sovramesocolica. 

  • Necrosectomia con open packing (l’addome è lasciato aperto, stipato di garze. La cavità addominale è revisionata a intervalli regolari per il cambio delle garze e nuovi lavaggi)
  • Relaparotomie sequenziali (l’addome viene chiuso, anche con una cerniera laparotomica, e riaperto a intervalli regolari per il cambio delle garze e nuovi lavaggi)
  • Necrosectomia e lavaggio addominale a circuito chiuso (l’addome viene chiuso, sono posizionati drenaggi a circuito chiuso in loggia pancreatica per irrigazioni continue)
  • Packing chiuso (l’addome viene chiuso, stipato di garze riassorbibili. Sono posizionati drenaggi a caduta).

La tecnica di necrosectomia open con lavaggio contunuo (Figura 1) è stata perfezionata a Verona nei primi anni ’90 dal Prof. Pederzoli e dal Prof. Bassi, e ha rappresentato per anni la tecnica standard in questo campo, sino all’avvento delle tecniche mini-invasive.

 

Pancreatic Necrosectomy Pederzoli Bassi Verona

Figura 1. Necrosectomia pancreatica open e posizionamento di drenaggi per lavaggio continuo come descritta da Pederzoli e Bassi nel 1990.