Chirurgia pancreatica in Italia: definiti i criteri per identificare i Centri davvero attrezzati per praticarla

 

Quando si cercano i migliori risultati in campo chirurgico, avere degli indicatori in grado di quantificare con precisione l’efficacia clinica e la qualità dell’assistenza è fondamentale: questo è ancor più vero nel campo di una chirurgia ad alta complessità come quella epato-bilio-pancreatica. Studi nazionali ed internazionali hanno già documentato una forte associazione tra l’alto volume degli interventi di chirurgia pancreatica eseguiti dallo stesso centro e la qualità ed efficacia dei risultati ottenuti, in termini anche di una minore mortalità e morbilità legate all’intervento. 

Questo recente studio, al quale hanno preso parte il Prof. Claudio Bassi e la sua equipe, ha lo scopo di stabilire i requisiti strutturali ed il volume di interventi chirurgici necessari a rendere un Centro accreditato per la chirurgia pancreatica, e dunque affidabile e sicuro per i pazienti. I parametri considerati sono molti: oltre alle resezioni pancreatiche per anno, che devono essere almeno 50 (eseguite da chirurghi esperti), mortalità e morbilità devono necessariamente rimanere sotto limiti prestabiliti. Inoltre devono essere rispettati precisi protocolli sia in fase diagnostica, che pre- e post-operatoria (ad esempio, il protocollo ERAS) e di follow-up: tali protocolli devono essere aggiornati e al passo con la più recente letteratura scientifica disponibile al riguardo.

Massima importanza è data anche all’aspetto multidisciplinare della cura del paziente: il Centro deve infatti poter contare su una Radiologia, una Rianimazione, una Gastroenterologia/Endoscopia ed un’Anatomia Patologica esperte nel campo della patologia pancreatica e parte attiva dell’assistenza al paziente, come avviene presso il nostro Istituto del Pancreas di Verona.

Link all’articolo: http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs13304-016-0371-2

 

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